Oggi
voglio fare un parallelo tra diversi sport per parlare di quello che
probabilmente è il requisito più importante per la buona esecuzione
tecnica di un movimento nello sport: il tempismo.
Lo
schiacciatore che sta per ricevere la palla per la schiacciata sa che
le soluzioni migliori per colpire ce le ha se si fa trovare il più
in alto possibile e con il braccio già in azione.
Il
calciatore che va al tiro di prima sul passaggio del compagno deve
avere già in mente di piegare la schiena e appoggiare il piede molto
vicino alla palla in arrivo se vuole dare potenza e precisione.
Il
tennista va all'impatto con la pallina nel punto più alto della sua
parabola per dare forza e avere maggiori probabilità di
scavalcamento della rete.
In
tutte e tre queste situazioni bisogna aver chiaro il movimento,
essere concentrati e saperlo eseguire in modo rapido perchè il
momento buono è breve. Ci vuole energia mentale e reattività fisica
ed entrambe le cose vanno esercitate, perché la reattività del
corpo è sprecata se il cervello non dà precise indicazioni, così
come il cervello pensa solo le soluzioni che il corpo può mettere in
atto.
Chi
sa cogliere il tempo giusto è sempre ben allenato, mentalmente e
atleticamente, i due aspetti non si separano mai, il corpo affaticato
affatica la mente, la mente appesantisce il cervello e tu non arrivi
puntuale all'appuntamento con la palla...o con l'avversario.
Il
tempismo nasce forse con il "carpe diem" di Orazio? Di
sicuro è una categoria fondamentale anche in altri ambiti, per
esempio nelle comunicazioni tra persone, nei dibattiti e nelle
rappresentazioni teatrali, situazioni in cui la risposta pronta (e
pertinente) è spesso sinonimo di efficacia.
In educazione
sicuramente è importante, il tempismo apre finestre su mondi
sconosciuti e inesplorati che altrimenti rischierebbero di chiudersi
alla svelta. Tempismo è intuizione e l'intuizione ti fa superare in
un attimo quelle che sembravano montagne. Devi saper cogliere
nell'altro lo sguardo attento e... fare l'assist vincente.