Ogni mese nel gruppo Facebook "Educatori, Consulenti pedagogici e Pedagogisti"(https://m.facebook.com/groups/394822953923495?__user=1543001986)
viene proposto ai membri un tema educativo.
Chi raccoglie la sfida scrive un articolo al riguardo. I contributi, poi, vengono ospitati nei blog presenti in Snodi Pedagogici (http://snodipedagogici.wix.com/onweb#!blog/c1p1n) e divulgati nei vari social con un hashtag particolare in un determinato giorno.
Questo mese, gennaio, tocca a "l'Educazione nasce naturale", tema lanciato da Alessandro Curti nell'assemblea (https://m.facebook.com/events/546666475414229/?__user=1543001986) del 16 novembre, svoltasi a Milano.
Cosa ne pensano i genitori dell'educazione?
"L'educazione nasce in un ambito naturale, la famiglia, il gruppo, il clan, la tribù, in cui era necessario che i grandi insegnassero ai piccoli quello che occorreva per vivere. Poi la società si è fatta più complessa è le figure educative si sono moltiplicate e in alcuni caso si sono professionalizzate per supportare quelle naturali. Ma ancora oggi la prima istanza educativa nasce nelle famiglie, nei gruppi familiari, negli spazi di socialità naturali...."
viene proposto ai membri un tema educativo.
Chi raccoglie la sfida scrive un articolo al riguardo. I contributi, poi, vengono ospitati nei blog presenti in Snodi Pedagogici (http://snodipedagogici.wix.com/onweb#!blog/c1p1n) e divulgati nei vari social con un hashtag particolare in un determinato giorno.
Questo mese, gennaio, tocca a "l'Educazione nasce naturale", tema lanciato da Alessandro Curti nell'assemblea (https://m.facebook.com/events/546666475414229/?__user=1543001986) del 16 novembre, svoltasi a Milano.
Cosa ne pensano i genitori dell'educazione?
"L'educazione nasce in un ambito naturale, la famiglia, il gruppo, il clan, la tribù, in cui era necessario che i grandi insegnassero ai piccoli quello che occorreva per vivere. Poi la società si è fatta più complessa è le figure educative si sono moltiplicate e in alcuni caso si sono professionalizzate per supportare quelle naturali. Ma ancora oggi la prima istanza educativa nasce nelle famiglie, nei gruppi familiari, negli spazi di socialità naturali...."
di Celenia Ciampa
Il
corredo genetico è solo una piccola parte dell’enorme patrimonio
che i genitori donano ai figli. L’educazione si forma soprattutto
attraverso le azioni e l’esempio: la famiglia inizia a
“raggranellare” il corredo sociale e comportamentale per i figli
molto prima che essi arrivino. Esperienze, valori, tradizioni: tutto
quello che forma la quotidianità e la serenità della coppia sarà
poi proposto al bambino, per loro soggetto da amare al quale regalare
ciò che si possiede di più prezioso: la propria cultura.
Con
questo non sarebbe d’accordo Rousseau; alla base della sua
concezione pedagogica troviamo la forte opposizione tra natura e
cultura: allo stato di natura l'uomo vive in una condizione di
uguaglianza e libertà, nella società e con la cultura si trova
costretto tra imposizioni e disuguaglianza. Sulla base di queste
premesse l'autore postula che l'educazione debba necessariamente
essere naturale, ovvero deve consistere nell'insieme delle facoltà
umane e intellettive proprie dello stato originario dell'uomo, le
quali vengono sistematicamente corrotte nella società contemporanea
da civiltà e cultura. Ma una mediazione è necessaria, soprattutto
ai giorni nostri, dopo che molti studiosi (da Ariès fino a Freud e
seguenti) hanno riconosciuto l’enorme importanza dell’infanzia e
lo status sociale di bambino.
Ogni
genitore sviluppa un naturale istinto su cosa sia importante per il
proprio figlio, istinto che gli permetterà di comprendere i suoi
bisogni, le richieste ancora prima che sopraggiunga la parola, i
limiti che gli sono necessari; la società – a volte appoggiandosi
alla ricerca, altre soltanto sulle dicerie- è entrata nel nucleo
familiare, dispensando consigli generali che male si adattano ad ogni
singola persona, possono essere risolutivi in una situazione ma
inutili con altri soggetti protagonisti. L’intervento pedagogico ad
personam
invece può accompagnare con grande efficacia la famiglia che si
trovi in uno stato di difficoltà. Stimola la riflessione su quali
significati possano avere i campanelli di allarme che possono essersi
accesi all’interno della quotidianità familiare, dando ascolto ai
più piccoli per dar voce alle loro richieste e comprendere necessità
sottovalutate.
L’educazione
nasce naturale, ma il percorso talvolta può subire deviazioni o
traumi che facciano deragliare l’istinto insito nel genitore.
Ferite collezionate durante la propria formazione fanno sì che
l’adulto desideri rimediare comportandosi col proprio figlio in
maniera opposta, oppure in mancanza di consapevolezza potrebbe
riproporre il modello disfunzionale dando nuovo respiro ad un
problema ancora irrisolto. La riflessione, il mettersi in discussione
e quindi in gioco, in cerca di miglioramento, possono forzare in un
primo momento la naturalità del rapporto ma in maniera positiva,
alla ricerca di nuove strategie educative da costruire insieme
all’interno della coppia che poi sboccia nell’intero nucleo
familiare per una ritrovata serenità.
Una
naturalità dell’educare quindi da ritrovare, riscoprire, in
aggiustamento ed evoluzione continui.
I contributi vengono condivisi con gli hashtag #educazionenaturale e #snodipedagogici dai blog:
- Bivio Pedagogico
- Labirinti Pedagogici
- E di Educazione
- Allenare Educare
- Nessi Pedagogici
- Ponti e Derive
- La Bottega della Pedagogista
- Il Piccolo Doge
- InDialogo
- Tra fantasia pensiero azione
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